21 risposte a “Quando il logo si trasforma in un nemico.

    • Grazie a te dell’apprezzamento. Visto … una vera raffineria, pensare che hanno investito tempo ed energie per farli, diventano ancora più angoscianti. Chissà se i creativi e chi li approvati sono ancora ai loro posti.

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      • sai da te, però, quante volte il cliente influisca su alcune scelte pessime 😉 Forse hai anche visto “photoshop disasters” o qualcosa del genere 🙂 ciaooo

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        • vero che il cliente vuole avere l’ultima parola perché paga, però il vero professionista certi bozzetti non li presenta neanche, sapendo che di solito il cliente non capisce nulla di marchi. queste sono cappelle clamorose alle quali faccio fatica trovare scusanti sufficienti per non considerare i responsabili dei pirla. Infatti li stanno sfottendo da giorni su tutta la rete.

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              • eccome 🙂 Per la maggior parte che avevo visto oltre a ridermela sotto i baffi ogni volta esclamavo “NOOOOOoooooooooooo non è possibile, è uno scherzo!” :-))

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                  • vero, ma me la rido 🙂 E meno male che c’è la fase di sputtanamento, altrimenti molta gente direbbe “siii, ma cosa vuoi che siaaaa… la vedi così solo tu…” ecc 🙂

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                    • Vero, ma tanti addetti ai lavori sono già vigili… solo che si insinua molto giudizio poco competente che sembra valere tanto quanto quello non competente.

                      E’ libertà anche quella, ma come sempre rischia di peggiorare la qualità generale, di abbassare quella eccellente anche se contemporaneamente fa scomparire quella ultra-pessima… così funziona la “democratizzazione”.
                      Da un lato è bellissima, ma dall’altro fa scomparire (rendendola antieconomica e meno desiderabile) la punta di eccellenza.

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                    • Purtroppo non credo sia solo una questione di soldi, ma sia soprattutto incompetenza. In passato mi è capitato di offrire prodotti con gli stessi prezzi e con qualità totalmente diverse ai responsabili degli acquisti,e per chissà quale sconosciuto motivo hanno scelto la peggiore. Vero è che trattandosi di fotografie il giudizio è molto personale, ma credo che anche lì ci sia la bellezza oggettiva che ti fa distinguere il prodotto migliore.

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                    • se stiamo parlando dell’italia hai fatto bene a parlare di “addetti agli acquisti” e non di photo editor! 🙂

                      ma fuori dall’Italia il tuo acquirente dovrebbe essere abbastanza istruito da scegliere correttamente, no?

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                    • L’articolo, letto in data della pubblicazione ma riletto volentieri, purtroppo non fa altro che denunciare la totale mancanza di rispetto dell’italiano per tutto ciò che non è di sua competenza: abbiamo photo editor che non considerano il fotografo emergente, interessa solo quello affermato per darsi un prestigio riflesso con i soldi del giornale. Pochi per altro. tempo fa parlavo con un bravissimo fotografo di guerra italiano, lavora per Paris Match e il Time, incazzato e disgustato dai giornali italiani. Con un aneddoto mi spiegava che quando si presentava nelle redazioni italiane prima di guardare le foto controllavano il nome, all’estero prima guardano le foto poi, ma solo dopo, vogliono conoscere il il nome. Siamo indietro millenni.

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                    • Spero tanto di poterti chiedere delle cosette un giorno, se vorrai 🙂
                      Buon lavoro, intanto! 🙂

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